L’ORIGINE DEI GIOIELLI, TRA SACRALITA’ E SUPERSTIZIONE

L’ORIGINE DEI GIOIELLI, TRA SACRALITA’ E SUPERSTIZIONE

Sin dall’antichità, le donne (ma spesso anche gli uomini) hanno cercato espedienti sempre diversi per ornare il proprio corpo, con accessori che ne esaltassero le caratteristiche. Suggestioni, simbologie, metafore: ritroviamo questo e tanto altro nei gioielli, nell’uso che se ne faceva alla loro origine.

ORNAMENTI SACRI

Ai primordi della civiltà, il gioiello veniva caricato di un’alta valenza simbolica. Alcuni animali, vegetali ed astri vennero identificati come divinità, e a queste furono associati dei gioielli, o sarebbe meglio definirli talismani, dal greco “telesma“, oggetto consacrato. Erano dei rituali o iscrizioni magiche a renderli sacri, affinché fungessero da protezione nei confronti del male.

GLI ANTICHI AMULETI

Le superstizioni hanno accompagnato l’umanità sin dall’uomo di Neanderthal e, col passare del tempo, in molti si convinsero che era possibile con un semplice oggetto allontanare da sé l’ascendente negativo di poteri occulti.

I primi gioielli (i cosiddetti amuleti) avevano la forma di occhio, assunto a simbolo protettivo e così concepito per esorcizzare il malocchio. Col tempo, le forme divennero sempre più aggraziate ed oggi la valenza di talismano portafortuna si è trasformata in qualcosa di squisitamente personale.

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